Sono considerati ormai da tutti come il futuro dei giochi online, i casino mobile sono appena all’inizio della loro carriera. La svolta come sempre accade potrebbe avvenire negli Stati Uniti, qualora cambiasse la legge che vieta il gioco d’azzardo virtuale. La possibilità di accedere ai giochi da casino, al poker, alle scommesse e al bingo online in qualsiasi momento della giornata, e in qualsiasi luogo ci si trovi, è il futuro del gioco d’azzardo via Internet. Su questo gli esperti del settore sono pienamente d’accordo, anche se i tempi di sviluppo di questo nuovo mercato sono ancora piuttosto lunghi ed incerti. Eppure qualcosa si muove, sia in Italia come nel resto del mondo. Il destino dei casino mobile sembra legato a filo doppio al futuro dei social game a soldi veri, un futuro al quale Facebook (il social network più famoso al mondo) e Zynga (la casa produttrice di social game più famosa al mondo) stanno pensando da mesi.
Tutto ruota attorno alla situazione del gioco d’azzardo online negli USA. Come ben sappiamo, dal Black Friday in avanti quel tipo di mercato si è praticamente spento, e si trattava del mercato più ricco in assoluto. A poco più di un anno di distanza, però, la situazione sta cominciando ad evolversi in senso positivo, insomma un cambio deciso di marcia. Il Dipartimento di Giustizia Americano nei mesi scorsi ha modificato il proprio parere sul Wire Act (che di fatto impedisce le giocate a soldi veri via Internet), tanto che le più importanti società del gambling terrestre stanno spingendo affinché gli Stati Uniti si dotino di una legge federale che finalmente riapra – legalmente – le porte al gioco virtuale.
Non a caso la Mgm Resort International ha già annunciato che lancerà un gioco da casino online, momentaneamente in versione ‘for fun’, giusto per tastare il polso dei clienti. Si tratterà di un gioco dai contorni social, come ha dichiarato il presidente del gruppo, James Murren, durante il Southern Gaming Summit. Quando si potrà davvero giocare a soldi veri, però, è tutta un’altra storia.
