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Il tight passive “l’istintivo” è il peggior giocatore che si possa incontrare al tavolo da poker. Non tanto per la strategia che segue, né per le qualità dei suoi bluff (pochissimi), ma solamente perché rompe ogni schema con giocate imprevedibili.

Un tight passive “Istintivo” è di solito un giocatore di poker inesperto, che non segue un modus operandi preciso, non basa le proprie scelte su uno schema logico, ma si limita a farsi condizionare dalla memoria breve e dal gioco che ha visto nelle due o tre mani precedenti.

COME RICONOSCERE UN  TIGHT PASSIVE “ISTINTIVO”

In una partita di poker ogni partecipante ha una costanza di gioco individuabile, basata sulla sua personalità e sulle carte che ha in mano, e la si può dedurre osservando attentamente una decina di mani o più. Il giocatore di poker tight passive esce da questa logica, da questo schema, creando un grafico virtuale del suo comportamento che varia di continuo. Se ci limitiamo ad controllare il suo gioco vedremmo pochissimi bluff e di questi spesso casuali. Dei rilanci alti ma sporadici, e qualche fold ma tutto senza costanza e senza strategia.  Giocate veloci, senza lunghe attese ma prive della consequenzialità che dovrebbero avere in una normale partita di poker.

Se vogliamo veramente capire la strategia del tight passive “Istintivo” al tavolo da poker dobbiamo concentrarci sul gioco dei suoi avversari, perché è questa la chiave per riuscire a capirne la mentalità:

Se prendiamo il nostro solito esempio, dando in mano un K e un 8 al nostro avversario e mettendo sul banco

9 – 10 – K

noteremmo che il tight passive Istintivo si limiterebbe a vedere, al massimo a rilanciare un minimo sentendosi forte della sua coppia di K, ma attenderebbe di capire chi dei suoi avversari partecipa e chi no. Se la situazione rimane stabile, e nessuno si sbilancia, un vero “Istintivo” punterebbe forte alla quarta carta pensando che tra i suoi avversari non ci sono degli “aggressive” e che quindi può spadroneggiare. Se invece qualcuno dovesse prenderlo in contropiede con un buon rilancio perderebbe tempo a valutare contro chi sta giocando e non quali possibilità di successo gli danno le sue carte.

9 – 10 – K – 7 – 9

arrivati a questo punto un tight passive “Istintivo” potrebbe sia lasciare tutto con un fold, abbandonando le chips giocate fino a quel momento, piuttosto che rilanciare pesantemente sperando di spaventare tutti con una puntata alta. Un comportamento assolutamente non facile da capire e spesso mette in difficoltà gli strateghi migliori che non sanno valutarne le debolezze ed intuirne le scelte.

COME CONTRASTARE UN TIGHT PASSIVE ISTINTIVO

In una partita di poker bisogna sempre osservare il gioco altrui e mettere in conto la dose di fortuna della serata, mai regola può rivelarsi più veritiera quando si ha a che fare con un tight passive “Istintivo”.

Dopo averlo individuato bisogna concentrarsi sugli avversari più forti e fortunati, assecondando il loro gioco in modo da dare una falsa idea della propria strategia. Se per un paio di mani vi limiterete a vincere con le puntate minime, o folderete  al primo rilancio più alto del normale, darete l’idea di essere dei giocatori prudenti e potrete piazzare un meraviglioso bluff entro due o tre giocate. Se invece azzarderete una strategia aggressiva, rilanciando pesantemente e perdendo davanti ad una mano kamikaze darete l’idea di essere degli “Avventati” e potrete giocarvi una mano vincente facendo credere agli Istintivi di giocare senza logica.

Al poker la fortuna serve, ma ancora di più serve sapere contro chi si sta giocando. Battere un tight passive Istintivo è facile e il miglior modo di farlo è quello di fingersi diversi da quello che si è per poi coinvolgerlo in un’unica mano decisiva. Non provate a gareggiare con loro a colpi di rilanci azzardati perché avreste poche possibilità di batterlo.


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