Strategia al tavolo da poker: tavolo tight e tight aggressive

Al contrario dei LAG ( loose aggressive ) esistono altri due tipi di giocatore di poker, che valuteremo in questo articolo: tight e tight aggressive. Più esattamente verranno distinti in TPW (Tight-passive-weak) e TAG (Tight-aggressive).

TPW (Tight-passive-weak)

Il giocatore di poker tight-passive ha l’abitudine di entrare in pochissime mani. Nulla di strano, ma la tendenza di quiesto giocatore sarà quella di giocare in maniera passiva anche mani relativamente forti, soprattutto chiamando, anziché rilanciare o puntare. Così a questo tipo di giocatori succede sempre di avere inizialmente la mano chiaramente più forte, tuttavia di essere superato più tardi da un altro giocatore con il proprio draw, poiché non rilancia o non lo fa sufficientemente per proteggere la mano da draw deboli. Giocatori tight-passive sono deboli, poiché sono non soltanto prevedibili per quanto riguarda la loro scelta della mano iniziale (solo mani premium), ma la giocano anche in maniera così riservata che gli avversari non considerano affatto necessario foldare la propria mano. Contro giocatori tight-passive, le mani con potenziali progetti possono essere giocate molto bene, poiché contro di esse si ottengono spesso più occasioni del solito di completare i propri draw ed in questo caso si è anche pagati bene, poiché il nostro avversario terrà di rado una mano cattiva.

TAG (Tight-aggressive)

Il giocatore di poker tight-aggressive invece sceglie accuratamente le sue mani iniziali e le gioca con aggressività. I TAG sono giocatori molto forti che in genere riescono a farsi pagare bene le loro mani migliori. Si dovrebbe evitare di giocare contro TAG con mani “weak-kicker”, ad esempio mani come A-9 o K-T e in posizioni sfavoreli anche mani tipo AJ o AQ, poiché queste tendono ad essere dominate dalle mani dei TAG, il che rappresenta una posizione iniziale sfavorevole ed indesiderabile. Una strategia da utilizzare contro i TAG sono i bluff: guadagnano valore contro giocatori tight-aggressive, poiché i giocatori tight in generale continuerebbero a giocare solo con mani chiaramente forti.

Strategia al tavolo da poker: tavolo loose e loose aggressive

Nel poker si parla spesso di lettura di un giocartore, di analisi dei suoi comportamenti, della sua psicologia. A volte però è il tavolo da poker ad assumere particolari caratteristiche, e sapersi adattare a questi modelli collettivi di comportamento può risultare una carta vincente.

Loose

E’ un tavolo aperto, i giocatori in media entrano in molti più piatti di quanti dovrebbero e ci sono ben pochi rilanci: in pratica il pot è conteso da numerosi avversari.

I giocatori loose possono essere di due tipi: passive o  aggressive. Entrambi si caratterizzano per una superficiale dimestichezza con  l’insieme del gioco, basando molte delle proprie scelte esclusivamente in base  alle proprie carte.
I giocatori loose passive, denominati anche “calling  station”, sono dei giocatori che chiamano in continuazione. Per questi  giocatori, il call è una base di partenza. Alle volte persino il rilancio  rimane come un ostacolo assolutamente ininfluente. La logica di questi  giocatori è basata sul fatto che il punteggio probabilmente raggiungibile fino  al river e che il costo della visione di quest’ultimo non può essere  valorizzato. In un torneo di poker questa tipologia di condotta del tavolo fanno perdere di valore mani fortissime  ( tipo AA ), mentre acquistano valore coppie basse che richiedono molti avversari nella mano.
I giocatori loose aggressive, a differenza dei passive, sono  aggressivi. Senza badare alle mosse degli altri giocatori, i loose aggressive  rilanciano e contro-rilanciano basando il proprio gioco sulla propria fortuna e  sulla speranza di intimorire gli avversari. Questo tipo di avversario, sebbene  fastidioso, è comunque ostico. Per affrontare un giocatore loose aggressive, la strategia migliore è giocare alla regola: entrare nei piatti solo con carte molto forti e puntare aggressivamente. Intrappolarli è anche un’opzione, visto che probabilmente i vostri avversari non vedono l’ora di fare una grossa puntata: uno slowplay ogni tanto non guasterà.

Il poker moderno ha mostrato al mondo intero che lo stile loose aggressive ( LAG ) è tra i più praticati, soprattutto nella variante No Limit Texas Hold’em. E non è  certo una coincidenza che tutto ciò si sia verificato, quanto piuttosto  un’evoluzione tecnica del gioco che ha portato in tanti a ritenere che la strategia loose aggressive - se ben applicata – possa risultare la migliore  possibile ad un tavolo da poker.

Sia chiaro che i buoni giocatori loose aggressive non vanno confusi con i cattivi giocatori Loose aggressive. I buoni giocatori LAG sono quelli che spingono, spingono e spingono ancora quando sanno che i loro avversari lasceranno e porteranno a casa un sacco di piatti giocando in questo modo.

Se volete incominciare a giocare in maniera LAG dovete innanzitutto avere un buon livello di poker. Solo allora vi sarà molto facile capire le carte che hanno in mano i vostri avversari. I giocatori Tight (chiusi) non amano rischiare soldi con carte meno buone e dovrete imparare ad approfittare della loro debolezza.

I giocatori LAG vincenti giocano in maniera aggressiva il post-flop. Quando giocate molte mani dovete imparare a leggere le carte dei vostri avversari, altrimenti vi troverete a prendere decisioni molto delicate.

Non sarà facile adattarsi allo stile di gioco LAG, ma vi assicuriamo che forti dosi di adrenalina e divertimento non mancheranno.

Strategie del poker: delayed continuation bet

delayed continuation bet: puntare in bluff dopo il check al flop ( alternativa alla continuation bet).

La delayed continuation bet è una strategia del poker molto raffinata. Questa è una giocata particolare che può essere adoperata solo contro avversari navigati che conoscono i meccanismi standard del poker moderno e in particolare del poker online. Molto spesso la delayed continuation bet ( variante alla classica continuation bet) viene effettuata in bluff.
Un bluff, è una giocata finalizzata a far si che i nostri avversari foldino il loro punto che immaginiamo essere migliore del nostro.

Facciamo un classico esempio per capire meglio la strategia della delayed continuation bet :
Durante un torneo di poker, dopo aver chiamato pre-flop con KJ e aver ricevuto un call dal giocatore di grande buio, su un flop bianco come QQ3, molti di noi tenterebbero, correttamente, una continuation bet per cercare di portare via il piatto. Tuttavia è bene sapere che si tratta di un vero e proprio bluff e qualora dovessimo ricevere un ulteriore call o un raise potremmo avere qualche difficoltà nel gestire un pot così grande. E’ anche vero che le probabilità di ricevere un call o addirittura un reise però è alta. vediamo nel dettaglio con che carte chiamerebbe il nostro avversario:

  1. quando il nostro avversario ha una Q;
  2. quando il nostro avversario ha un 3 o un A;
  3. quando il nostro avversario ha una coppia servita in mano
  4. quando il nostro avversario, abbastanza consapevole dei meccanismi del gioco, si aspetta una continuation bet da parte nostra. Questo  potrebbe indurlo a non darci credito e a inventarsi una giocata tricky;
  5. quando il nostro avversario vuole vedere turn e river.

In sostanza riceveremo call un bel pò di volte, ma i punti su cui adesso vogliamo soffermarci più specificatamente sono il 2, il 3 e il 4. Fondamentalmente in queste situazioni, dopo la continuation bet, riceviamo un call o un raise perché la continuation bet nel poker è conosciuta ed è ormai troppo abusata. Quindi gli avversari non sempre la tengono in considerazione e cercano qualsiasi scusa per chiamare, anche un A carta alta diventa un valido motivo. Al contrario, una continuation bet ritardata sovente può risultare più minacciosa.

Quindi torniamo alla situazione precedente: siamo di bottone, abbiamo rilanciato con KJ, il Big blind ha chiamato e il flop è QQ3. Il Big blind fa check e questa volta anche noi decidiamo di optare per il chek ( entra in gioco la strategia della delayed continuation bet). Un check in questo caso è una mossa spiazzante, in quanto, soprattutto con un immagine aggressiva, l’avversario si aspetta una nostra continuation bet nella maggior parte dei casi. Il turn è un brick, cioè una carta che sembra non avantaggiare nessuno. Il secondo check del Big blind ci darebbe un ulteriore segnale di debolezza e quindi è il momento giusto per azzardare il nostro delayed continuation bet in bluff: in teoria basterà puntare la metà del piatto per innescare nella testa del nostro avversario una serie di domane che lo porterà al fold.

Nel poker i contro della delayed continuation bet sono che a lungo andare questa strategia potrebbe diventare una mossa prevedibile, quindi è bene non abusare eccessivamente. Inoltre c’è lo svantaggio di regalare una carta, il turn, al nostro avversario. Come ogni arma dunque, affinché sortisca i suoi effetti, deve essere usata al momento opportuno.

Strategie del poker: probe bet

Probe bet: piccola puntata interlocutoria per conoscere la forza della nostra mano.

Nel poker la strategia della prob bet, è una puntata Economica ( o quasi ) con la quale si cerca di scoprire quale sia la forza della nostra mano. L’arte della probe bet consiste nel farla tanto alta da non far capire che è una probe bet, ma abbastanza bassa da non sprecare i nostri soldi con un azione che potrebbe risultare inutile. La situazione migliore a poker per eseguire la prob bet è quando chi è partito con l’azione preflop, diventa,dopo il flop, inattivo. Altra considerazione importante: il flop deve risultare alla nostra mente innocuo. Ricordiamoci bene che L’obiettivo della probe bet è scoprire la mano del nostro avversario, quindi, dopo la prob bet ci si deve aspettare un fold o un rilancio e di regola, se il nostro avversario non fa un fold, è meglio ritirarsi dal gioco. Infine, la prob bet si applica quando la nostra mano è relativamente buona, ma non ottima e facendo attenzione che nessuno dei giocatori sia entrato in azione aggedendo preflop.

Quando evitare la prob bet in una partita di poker

    • La prob bet deve essere evitata quando la nostra mano è molto debole (a questo punto foldiamo direttamente)
    • La strategia della prob bet e sconsigliata quando la nostra mano è molto forte (in questo caso facciamo una value bet)
    • Da evitare quando una o più scare card ( che farebbero chiudere il punto a uno dei nostri avversari) si trovano sul board.
    • assolutamente sconsigliata quando il piatto è multiway (movimentato), o qualche giocatore “corto” potrebbe andare direttamente all in.
    • la prob bet va evitata quando abbiamo una draw hand e agiamo per ultimi
    • Non si agisce con la prob bet quando abbiamo dato un’immagine loose ai nostri avversari o siamo stati scoperti a bluffare di recente.